1987: Bordin entra nella storia vincendo la Scarpa d’Oro Internazionale

Gelindo Bordin taglia per primo il traguardo della Scarpa d’Oro 1987

Ancora un nome illustre. Un altro “grande” entra nell’albo d’oro della Scarpa d’Oro, una corsa di “connotazione atipica”, come la definì Alberto Cova, fine conoscitore della competizione podistica nel centro storico della nostra città. Il nome è quello del veneto Gelindo Bordin, che nel 1986, ai Campionati Europei di Stoccarda si era laureato campione continentale nella maratona.

La presenza di “Gelo” è stata in forse sino all’ultimo, causa una fastidiosa influenza buscata sette giorni prima, mentre si allenava sotto la pioggia. Ma da campione par suo Bordin non ha voluto mancare all’appuntamento ed è risorto, cogliendo un successo più che meritato. Il secondo arrivato, Gianni Demadonna è finito lontano, staccato di ben 15 secondi. La Scarpa d’Oro, nella tarda mattinata, è stata anticipata da un convegno tenutosi allo Sporting Club, intitolato “Maratona azzurra: la favola continua”, alla quale hanno partecipato, oltre ai migliori e più apprezzati tecnici del mezzofondo azzurro, gli atleti che una settimana prima a Seul avevano vinto la Coppa del Mondo di Maratona: Bettiol, Faustini, Nicosia e Fantoni. E’ curioso ora, dopo tanto tempo, ricordare che quel convegno risultò molto utile perché il dibattito di idee aiutò l’ambiente a crescere e l’anno dopo Gelindo Bordin andò addirittura a vincere la maratona all’Olimpiade di Seul.

Ordine d’arrivo: 1. Bordin (Paf Verona) 23:40, 2. Demadonna (Pro Patria) 23:55, 3. Capovani (Snia Milano) 24:44