1997: vince Hissou, già bronzo olimpico ad Atlanta
Lunedì 31 marzo. La Piazza Ducale è inondata dal sole. Meno male. La gente comincia ad affluire. Tutto è pronto. Il marocchino Salah Hissou, primatista mondiale dei 10.000 metri (26:38.08) e due volte secondo ai Campionati Mondiali di cross (1996 e 1997, sempre battuto da Paul Tergat, già vincitore della Scarpa nel ‘94), trotterella già da un paio d’ore nelle vie adiacenti Piazza Ducale. Ha preso l’impegno seriamente. Non intende certo fare passerella.
Si parte alle 16,05 con circa mezz’ora di ritardo per consentire alla Rai di effettuare la diretta televisiva. Dopo alcune centinaia di metri Hissou, bronzo olimpico ad Atlanta nei 10.000, ha già lasciato la compagnia. Nessuno riesce a resistergli. Il primo giro è coperto ad una velocità asfissiante. Dieci, venti, trenta metri di vantaggio e lo spettacolo è “ucciso”. Non ci sarà più nessuna storia. Dietro si corre un’altra gara, per i posti d’onore. Quando entra in Piazza Hissou sorride. È accolto dall’applauso dei presenti e dalle urla di felicità di alcuni connazionali che finalmente possono essere orgogliosi della loro nazionalità. Non si sentono degli stranieri. Qualcuno li ha riscattati. Si archivia così la diciottesima edizione della “Scarpa d’Oro”, Memorial Dante Merlo, una corsa nata quasi per scommessa nella primavera del 1980, unicamente per soddisfare i bisogni tecnici di Sebastian Coe che voleva saggiare le sue forze su una distanza maggiore dei 5 chilometri. Una scomessa vinta e che continuerà ancora per molto.
Ordine d’arrivo: 1. Hissou (Mar) 23:09, 2. Zanon (Fiamme Oro) 23:34, 3. Armuzzi (Snam) 23:34.