2006: Paul Kimayo Kimugul vince l’ultima edizione della Scarpa d’Oro Internazionale

Paul Kimayo Kimugul, che una settimana prima aveva dominato la Stramilano, ha confermato le sue eccezionali condizioni di forma, gestendo da protagonista assoluto la 27° edizione della Scarpa d’Oro di Vigevano. Il 25enne campione keniano in forza alla Running Team Cover Mapei ha stroncato la resistenza degli avversari nel tratto di salita subito dopo la Piazza Ducale: in quel segmento

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19 marzo 2006: è nata la nuova mezza maratona di Vigevano

La Scarpa d’Oro Internazionale ha tenuto ufficialmente a battesimo, il 19 marzo 2006, la sua nuova creatura: la Scarpadoro Half Marathon. Con il successo di partecipanti gli organizzatori, che avevano affiancato la sigla “edizione 0” in quanto considerata come prova generale, possono ora affermare che nel panorama italiano è nata una nuova mezza maratona. Lo testimoniano le cifre di partecipazione e

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2005: torna a vincere Sergey Lebid

Sergey Lebid, il biondo atleta ucraino, cinque volte campione del mondo è di nuovo il re della Scarpa d’Oro di Vigevano, vincendo davanti ai keniani John Cheruiyot Korir e David Chelule, arrivati nell’ordine. Quando nel quarto dei sette giri Korir ha rotto gli indugi allungando prepotentemente, Lebid gli si è incollato alle spalle senza mai perdere la scia. Sornione ha

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2004: vince Benson Barus

. Ha vinto l’ultimo arrivato. No, non stiamo scherzando. Sotto l’arco che riproduceva la Piazza si è imposto il 24enne keniano Benson Barus che si era iscritto al cast dei campioni quando le iscrizioni erano praticamente chiuse. Il nuovo “re di Vigevano” era considerato un grande talento della pista e non per niente ai Mondiali giovanili di Annecy nel 1998

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2003: John Yuda fa il bis

Rispettando i pronostici della vigilia, John Yuda si è imposto per il secondo anno consecutivo sull’impegnativo percorso vigevanese. Con una corsa agile, il tanzaniano ha chiuso la sua fatica dopo 22’54”, fallendo di soli otto secondi il record della manifestazione che gli appartiene dall’anno prima. La svolta è avvenuta all’inizio del penultimo giro. Con una micidiale progressione, Yuda ha lasciato la compagnia del gruppetto

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2002: vince John Yuda

John Yuda, Tanzania: un diamante, ancora grezzo, che ha impreziosito l’edizione 2002 della “Scarpa d’Oro – Memorial Dante Merlo”. Non sembra vero che faccia atletica da soli due anni. Leggero come una farfalla, potente e rabbioso come un ghepardo, Yuda è ambizioso e sta costruendo sulle strade del mondo un passo che potrà diventare micidiale e portarlo nei libri di

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2001: vince il grande favorito Sergey Lebid

Il grande favorito è l’ucraino Sergey Lebid, stella di prima grandezza e astro nascente delle corse di lunga lena. Il biondo atleta dell’est viene da un inverno strepitoso e sembra in gran forma. Però la fatica accumulata due settimane prima sulle strade di Milano potrebbe giocargli un brutto scherzo. Il tracciato vigevanese mette a dura prova le capacità muscolari. Lebid, dunque,

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2000: vince il belga-marocchino Mourhit

La tradizione della Scarpa d’Oro ancora una volta è stata rispettata. Nell’ultimo anno del vecchio millennio, a tagliare il traguardo è stato un atleta che ha fatto del duro lavoro in altura a Ifrane, sui monti dell’Atlante in Marocco, il suo credo e la sua ragione di vita: Mohammed Mourhit, belga di adozione, marocchino di nascita e musulmano di fede. A Vigevano

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1999: Paul Tergat fa il tris!

Tre, numero perfetto. E che a Paul Tergat piaccia la perfezione non è un mistero. Tre le vittorie nella Scarpa d’Oro che il campione ha ottenuto a Vigevano. Il fuoriclasse di Baringo, reduce dal quinto titolo mondiale nel cross, ha accettato di ritornare in Italia, esattamente una settimana dopo quella storica vittoria perché dalle nostre parti si trova bene. Così Paul, dopo due successi (1994 e

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1998: Paul Tergat vince per la seconda volta

Nel 1994, quando Paul Tergat fece la prima apparizione a Vigevano, anche il sole si scomodò per quel campionissimo. Allora il campione kenyano si impose davanti a Francesco Bennici e Renato Gotti. Vinse senza dare l’impressione di forzare, una semplice passeggiata, la sua, mentre gli altri sputarono l’anima nel tentativo di resistergli. Invano. E il 13 aprile di quest’anno abbiamo assistito ad un copione quasi

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